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Il blog di Fabio Salemme su RomaGuideTour.it

Il Relitto di Nave da Guerra Romana nell’Alto Tevere [Pesce d’Aprile]

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Nota: questo articolo, pubblicato il 1 aprile 2024, è stato il nostro pesce d’aprile, come poi sveliamo anche alla fine dell’articolo. Un pesce d’aprile raffinato, con diverse referenze a luoghi, persone e fatti di cui vi abbiamo raccontato nel nostro blog. Buona lettura, fatevi quattro risate, e scoprite poi tutte le (vere) referenze del nostro pesce d’aprile.

Risalendo il fiume Tevere per qualche chilometro a nord dopo il Grande Raccordo Anulare, in prossimità della località di Settebagni, è possibile vedere i resti di una nave caducaria, una nave da guerra romana affondata intorno al IV secolo d.C. Date le particolari condizioni del fondale e delle correnti che attraversano il fiume Tevere in quel tratto, non è mai stato possibile recuperare l’imbarcazione. Nè ai tempi dell’Impero Romano (ci provò anche l’architetto Scorpus, senza successo), e neanche nel corso del medioevo, anche se si segnalano un paio di tentativi andati a vuoto da parte di Papa Sisto IV e del suo successore, Papa Marcellino.

In tempi recenti, la Soprintendenza ai Beni Archeologici ha confermato la decisione di non effettuare nuovi tentativi di recupero del vascello che, essendo “a mollo” da oltre 1.500 anni, sicuramente si distruggerebbe completamente al primo tentativo di spostamento. Ai giorni d’oggi, l’intera area è stata trasformata in area archeologica, ed è possibile visitare il luogo del relitto, osservandolo dalla riva. All’ingresso dell’area archeologica è presente un’area espositiva con diversi pannelli informativi in una sala che mette in mostra i pochi ma interessanti reperti che si è riusciti a recuperare dal relitto nel corso dei secoli.

Tra i reperti più interessanti la tarpeia, uno dei primi esempi di strumenti per calcolare la posizione dei natanti in mare, e il moretum, lo sperone di prua rinforzato per gli attacchi frontali ad altri vascelli, tipico delle navi da guerra romane. All’interno del museo è anche presente il Ludus Publicus, una sala ad hoc dedicata unicamente, anche per le sue dimensioni, al triopio, il castello di poppa dell’imbarcazione, che è stato possibile recuperare perché al momento dell’incidente si è staccato dal corpo centrale dell’imbarcazione, ed è stato trasportato a riva dalle correnti.

RomaGuideTour - Visite guidate a Roma - Portus Traiani Porto di Traiano Navalia
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Le ragioni del tragico incidente fluviale restano ad oggi sconosciute. Il poeta Giovenale riporta i fatti dell’incidente, ma li mescola ad aspetti mitologici, quindi non risulta essere molto attendibile. Secondo Giovenale l’imbarcazione, capitanata dall’esperto navigatore Polidoxe, era diretta verso i Navalia, i cantieri navali dell’impero romano creati dall’imperatore Adriano, per dei lavori di manutenzione ordinaria all’imbarcazione.

Per ragioni meteorologiche, le condizioni del Tevere erano di per sé difficili, con forti correnti e visibilità ridotta. Polidoxe comunque era un navigatore esperto e conosceva bene le acque, ma sembra che sia stato vittima di un incantesimo della vestale Cossina, infuriata per il fatto che Polidoxe avesse deciso di fare un sacrificio animale al tempio della vestale solo al termine dei lavori al cantiere navale, mentre la vestale suggeriva di fare un sacrificio prima, e uno dopo le riparazioni.

Leggenda o meno, Polidoxe fece una manovra sbagliata che, con le condizioni di navigazione difficili, è risultata in uno schianto contro le rocce, così violento da far spaccare l’imbarcazione in due. La parte posteriore, il triopio, venne trascinata a riva ed è oggi in mostra nella sezione espositiva dell’area archeologica (Ludus Publicus), mentre la parte centrale dell’imbarcazione resta da allora incastrata tra le rocce, che hanno protetto nei secoli il relitto dall’erosione delle acque del Tevere. In certe mattine d’inverno, quando nell’area ci sono spesso banchi di nebbia, la vista del relitto che emerge dalle rocce sembra una visione da sogno, o da film hollywoodiano. Assolutamente da non perdere.

Siete interessanti a scoprire l’area archeologica del Tevere Alto e il relitto dell’imbarcazione di Polidoxe? Contattatemi per prenotare la visita guidata fuori Roma, o per prenotare uno dei miei popolari tour e visite guidate a Roma e provincia. Cliccate anche i pulsanti di seguito per approfondimenti e importanti note su questo articolo.

APPROFONDIMENTI

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NOTE STORICHE

Pesce d’Aprile! =)

Piaciuto il nostro articolo? Lo abbiamo completamente inventato per farvi un bel pesce d’aprile! Insomma, non proprio completamente inventato… cliccate gli altri pulsanti per i scoprire fatti reali.

RELITTO NAVE ROMANA

Non ci sono navi da guerra affondate da visitare nella parte nord del Tevere. In generale, le navi da guerra romane partivano dal porto di Ostia e andavano verso il mare, mentre la difesa della capitale a nord era incarico delle armate di terra.

Inoltre, le navi da guerra romane sarebbero state troppo grandi per navigare la parte nord del Tevere, che è di difficile navigabilità. Ecco qui un articolo su Portus, il vero porto di Roma https://www.romaguidetour.it/blog/portus-porto-roma-antica-tevere/

NAVES CAUDUCARIAE

Le naves caducariae non erano navi da guerra, ma imbarcazioni destinate al trasporto fluviale di merci, ne abbiamo parlato in questo articolo https://www.romaguidetour.it/blog/naves-caducariae-romane-museo-navi-fiumicino/

SCORPUS
Scorpus non è il fantomatico architetto che ha tentato il recupero dell’imbarcazione, ma un auriga delle corse di bighe al Circo Massimo tra i più celebrati dell’antica Roma, ne abbiamo parlato in questo articolo sugli aurighi dell’antica Roma https://www.romaguidetour.it/blog/sport-professioni-antica-roma-aurighi-circo-massimo/
PAPA SISTO IV

Papa Sisto IV (della Rovere) non fece alcun tentativo di recupero della fantomatica imbarcazione. Invece è stato tra i principali responsabili della riorganizzazione della Roma moderna, nonché della creazione nel 1471 dei Musei Capitolini, il primo museo pubblico della storia. Ne abbiamo parlato in questo articolo https://www.romaguidetour.it/blog/musei-capitolini-primo-museo-pubblico-storia/

PAPA MARCELLINO

Neanche Papa Marcellino ha mai provato a recuperare l’inesistente nave romana affondata. Tra l’altro papa Marcellino non è neanche il successore di Papa Sisto IV avendo vissuto circa un millennio prima. Ne abbiamo parlato a proposito del fatto che i suoi resti sono conservati alle Catacomba di Priscilla, in questo articolo https://www.romaguidetour.it/blog/roma-sotterranea-catacombe-priscilla/

AREA ARCHEOLOGICA

Chiaramente non esiste l’area archeologica dedicata alla nave affondata sul Tevere. ma se il tema navale è di vostra interesse vi segnaliamo il Museo delle Navi di Fiumicino, dove troverete veri resti archeologici di vere imbarcazioni dell’antica Roma. Abbiamo parlato del Museo delle Navi in questo articolo, in cui parlavamo anche del trasporto fluviale sul Tevere e delle naves caducariae https://www.romaguidetour.it/blog/naves-caducariae-romane-museo-navi-fiumicino/

TARPEIA

Tarpeia non è uno strumento di navigazione, ma il nome della vestale che tradì Romolo, aprendo le porte di Roma ai Sabini che assediavano Roma dopo il famoso Ratto delle Sabine. Il tradimento di Tarpeia venne scoperto, e la vestale fu gettata dalla rupe del Campidoglio che da allora prese il suo nome, Rupe Tarpeia. Ne abbiamo parlato in questo articolo sui nostri tour teatralizzati, dove Tarpeia era una dei personaggi interpretati da un’attrice in costume d’epoca https://www.romaguidetour.it/blog/tour-teatralizzato-serale-passioni-imperiali-roma-antica/

MORETUM

Il Moretum non è la prua delle imbarcazioni da guerra romane, ma una deliziosa salsa di formaggio a base di erbe aromatiche, tipico dell’antica Roma, di cui vi abbiamo anche dato la ricetta in questo articolo sulla gastronomia nell’antica Roma https://www.romaguidetour.it/blog/mangiare-fuori-enogastronomia-antica-roma/

LUDUS PUBLICUS

Il Ludus Publicus non esiste, è un’allucinazione di ChatGPT. All’inizio del 2023, subito dopo il lancio della piattaforma di intelligenza artificiale, abbiamo fatto dei test per vedere se potevamo fare affidamento su questo nuovo strumento per scrivere i nostri articoli, invece di dedicare molte ore di lavoro come facciamo oggi. Ci siamo accorti subito che era meglio lasciar perdere. Innanzitutto perchè il livello delle informazioni ottenute era decisamente superficiale, il linguaggio utilizzato noioso e “piatto“, senza considerare appunto l’aspetto delle “allucinazioni“. Quando abbiamo chiesto a ChatGPT di dirci qualcosa sull’educazione scolastica nell’antica Roma, l’intelligenza artificiale si è inventata cose che non esistono, come nel caso del Ludus Publicus – ecco cosa ci disse allora ChatGPT:

Un evento di grande importanza nel sistema scolastico romano fu la costruzione del primo edificio scolastico pubblico, il Ludus Publicus, avvenuta nel 146 a.C. durante il periodo della Repubblica. Purtroppo, non sono rimasti resti archeologici di questa scuola, ma la sua ubicazione si trovava nei pressi del Circo Massimo, nelle vicinanze del moderno centro di Roma.

Per raggiungere il Ludus Publicus dalla principale stazione ferroviaria di Roma, Termini, è possibile prendere la linea B della metropolitana in direzione del Colosseo e scendere alla fermata “Circo Massimo”. Da lì, si può facilmente raggiungere a piedi l’area in cui sorgeva l’antico Ludus Publicus.

Questa informazione è totalmente falsa. Non solo il Ludus Publicus non è mai esistito, ma l’educazione scolastica era inesistente nell’antica Roma, e bisognerà arrivare in era imperiale per vedere i primi sforzi in ambito educativo. Per saperne di più sull’educazione scolastica nell’antica Roma (ma da fonti certe e storiche, non virtuali e allucinate), leggete il nostro articolo sull’educazione nell’antica Roma e sul sistema scolastico romano https://www.romaguidetour.it/blog/leducazione-antica-roma-sistema-scolastico-romano/

TRIOPRIO

Il Triopio non è la parte posteriore delle navi da guerra romane, ma il nome di cenotafio eretto da Erode Attico in prossimità della sua villa sull’Appia Antica, ne abbiamo parlato in quest’articolo https://www.romaguidetour.it/blog/fuori-porta-villa-erode-attico-appia-antica/

GIOVENALE

Giovenale è un poeta dell’antica Roma, ma non ha mai scritto nulla a proposito del fantomatico naufragio sul Tevere. Scriveva invece delle insulae realizzate da Crasso nell’antica Roma, ne abbiamo parlato nel primo articolo mai pubblicato dal nostro blog https://www.romaguidetour.it/blog/edilizia-antica-roma-crasso-insulae/

POLIDOXE

Polidoxe non è il nome di un capitano di nave da guerra romana, ma il nome di un cavallo che, nella Roma imperiale, aveva raggiunto lo status di star, al pari di famosi lottatori, gladiatorie aurighi. Ne abbiamo parlato nel nostro articolo sugli aurighi del Circo Massimo https://www.romaguidetour.it/blog/sport-professioni-antica-roma-aurighi-circo-massimo/

NAVALIA
I Navalia, arsenali, cantieri e basi navali dell’Impero Romano, non si trovavano nella parte nord del Tevere ma, chiaramente, in prossimità di Ostia, centro nevralgico del traffico marittimo commerciale e militare della capitale. Inoltre non furono creati dall’imperatore Adriano, ma erano in funzione fin dal principio dell’Età repubblicana. Abbiamo parlato dei Navalia in questo articolo https://www.romaguidetour.it/blog/navalia-arsenali-cantieri-basi-navali-militari-impero-romano/
VESTALE COSSINIA

La vestale Cossinia era una sacerdotessa tiburtina molto amata dal popolo, e certamente non una strega che lanciava maledizioni. Inoltre la vestale Cossinia non avrebbe avuto nulla a che vedere con il Tevere, visto che lei era invece di base altrove, sulle sponde dell’Aniene, a Tivoli, dove è possibile oggi visitare l’area archeologica che contiene la sua tomba. Ne abbiamo parlato in questo articolo https://www.romaguidetour.it/blog/tomba-vestale-cossinia-sacerdotessa-tiburtina/

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