Dopo il nostro recente articolo su viaggi e pellegrinaggi Giubilari nella Roma medievale, oggi vi presenteremo altri aneddoti legati ai pellegrinaggi medievali a Roma. I pellegrini di solito indossavano generalmente un mantello chiamato sanrocchino ed un cappello a larghe tese detto petaso. Avevano con loro una bisaccia ed il bordone, cioè un lungo bastone ricurvo sulla cui cima era appesa una zucca in cui mettevano l’acqua da bere.
Il viaggio, come già anticipato, era molto arduo. Si dovevano affrontare molte insidie dovute ai tratti impervi della strada, agguati frequenti dei briganti, le intemperie, gli animali selvaggi come lupi, serpenti ed orsi. Molti percorrevano l’itinerario totalmente a piedi non solo per motivi economici ma spesso come segno di penitenza, addirittura considerando l’imprevedibilità di questo viaggio e la sua pericolosità del viaggio, in tanti prima di partire, preferivano fare testamento in quanto non era per niente sicuro il loro arrivo a destinazione ne tanto meno il loro ritorno.
Coloro che avevano disponibilità economica andavano alla ricerca di reliquie ed erano disposti a pagarle qualunque prezzo per poterle acquistare e portarsele a casa. Tanti altri invece si accontentavano di riempire una fiaschetta di acqua santa oppure raccogliere la polvere del marmo grattato dalle statue dei santi o infine incidere il loro nome nei luoghi sacri.
Luoghi molto ambiti erano la Chiesa di San Silvestro in Capite, ove si poteva venerare il cranio di San Giovanni Battista, ma senza mandibola in quanto il sacro mento è tutt’ora conservato nella Cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. C’erano altri luoghi di culto soprattutto legati al martirio dei santi come quello di Santa Agnese, la Chiesa di Santa Agnese in Agone, dove la santa martire bambina fu uccisa, luogo che corrisponde ad uno dei fornici dello Stadio di Domiziano, dove la snta venne uccisa nell’anno 305 sotto l’imperatore Diocleziano per non aver ripudiato la fede cristiana.
Data sicuramente fondamentale nei pellegrinaggi è sicuramente il 1300, anno del primo Giubileo. In quest’anno papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo, anno santo che dava modo a tutti i fedeli di venire a Roma per pregare sulle tombe degli apostoli ed ottenere la remissione dei peccati e quindi l’indulgenza plenaria.
Il primo Giubileo dell’anno 1300 fu un evento che portò tantissimi pellegrini a Roma, si stima circa 1 milione di pellegrini nel primo anno santo della storia. Un evento che sarà ancora più importante soprattutto dopo la conquista dei musulmani dei luoghi di culto legati alla vita di Cristo in Terra Santa e a Gerusalemme, come il Santo Sepolcro e tanti altri che non potranno più essere visitati e venerati.
Questo porterà il numero di pellegrini che giungevano a Roma ad aumentare notevolmente trasformando di fatto la città eterna nella nuova Gerusalemme. L’aumento dei pellegrini porterà anche l’aumento del numero delle locande, degli alberghi e altre strutture legate all’accoglienza, soprattutto nella zona di Campo de’ Fiori, per la sua vicinanza alla Basilica di San Pietro.
Questo porterà anche ad un aumento degli introiti e delle offerte votive dei fedeli, ma bisogna comunque dire che a fronte dell’aumento delle strutture non ci furono miglioramenti nel servizio. che invece era molto scadente. Si parla di letti costituiti da sacconi di paglia messi sopra assi di legno o addirittura per terra, e anche il cibo lasciava molto a desiderare. Inoltre c’era anche il pericolo di qualche malintenzionato che, mentre il malcapitato dormiva, lo scannava per rubargli tutto il suo denaro. Un evento del genere deve essere accaduto all’Albergo dell’Orso in Via dell’Orso. Infatti, nel 1936, durante lavori di restauro, un misterioso cadavere venne trovato murato nella latrina dell’albergo.
Dato che le locande e gli alberghi erano piuttosto costosi, e molti pellegrini non potevano permetterseli, vennero creati degli ospizi che offrivano ai pellegrini vitto ed alloggio gratuito per tre giorni ed anche una discreta somma di denaro per il viaggio di ritorno. Tali luoghi poi vennero adattati ad ospedali. Uno di questi fu appunto l’Ospedale di San Giacomo in Augusta, chiamato così perché vicino al Mausoleo di Augusto. Esso prese anche il nome di Ospedale degli Incurabili in quanto accoglieva tutti coloro che erano affetti da malattie che richiedevano una lunga degenza e dei quali non era assicurata la completa guarigione ed inoltre non erano in grado di potersi curare.
Questo ospedale e collegato anche ad un prete molto importante per Roma, San Filippo Neri, colui a cui si deve il famoso Pellegrinaggio delle Sette Chiese. San Filippo Neri si prodigò molto anche per recuperare i giovani che vivevano per la strada, avvicinandoli alla fede attraverso giochi, dialoghi e canti. Per questo motivo che venne chiamato “il santo della gioia”. Il sacerdote inventò un nuovo metodo di incontro che prese il nome di “oratorio”, occupandosi materialmente dell’assistenza dei malati, lavandoli, assistendoli e dando loro da mangiare, gettando le basi per il servizio sanitario infermieristico negli ospedali.
A presto altri aneddoti sui pellegrinaggi nella Roma antica. Continuate a seguire il nostro blog per aggiornamenti. Volete scoprire luoghi, personaggi e aneddoti della Città Eterna con una visita guidata? Contattatemi per prenotare uno dei miei tour a Roma e Provincia, o altri tour e visite guidate personalizzate sulla base delle vostre esigenze.







