Vi siete mai chiesti cosa succede alla morte di un papa? Con l’impatto mediatico della recente scomparsa di Papa Francesco probabilmente sarete stati bombardati da una gran quantità di notizie relative alle procedure e cerimoniali vaticani che portano al Conclave, che ha avuto inizio proprio in questi giorni. Con questo articolo proviamo a ricapitolare e sintetizzare il lungo cerimoniale che scandisce i tempi prima dell’inizio del Conclave, offrendo anche alcuni dettagli storici che potranno interessarvi.
Tra le figure più importanti del cerimoniale vaticano che dalla morte del pontefice porta all’avvio del Conclave c’è il Camerlengo, un cardinale incaricato di amministrare le finanze della Santa Sede e di gestire gli affari dello stato della Città del Vaticano durante il periodo conosciuto come “sede vacante”. Il Camerlengo è una figura con un ruolo fondamentale nel processo che porterà alla scelta del successore e che gestirà questo piccolo stato fino all’insediamento del nuovo pontefice. Non mancano gli assistenti a questa figura che sono il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche e il Segretario e Cancelliere della Camera Apostolica.
Un tempo il Camerlengo, per accertarsi della morte del papa, lo chiamava 3 volte con il suo nome di battesimo toccandogli la fronte con un martello d’argento su cui era inciso lo stemma papale e, in caso di mancata risposta, pronunciava la seguente frase: Vere Papa Mortuus Est (“Il Papa è veramente morto“). Questo particolare rituale è stato utilizzato fino al 1878 con la morte dell’ultimo papa Re, Pio IX, che fu accertata dal Camerlengo Gioacchino Pecci, che diverrà poi papa con il nome di Leone XIII.
Oggi il cerimoniale è molto più semplice e la morte del pontefice viene decretata da un medico. Dopo aver costatato il decesso del papa, il Camerlengo stende un velo sul volto e sfila dall’anulare della mano destra l’anello del pescatore, simbolo del papato, che viene fatto annullare con un incisione (una volta veniva spezzato dai cardinali). Stesso procedimento per il piombo che il pontefice utilizzava per siglare le sue lettere. La frase in latino viene comunque riportata dal Camerlengo sul certificato di morte del Pontefice, redatto dalla Cancelleria Apostolica, la cui pubblicazione dà il via all’inizio del periodo di “sede vacante“. Dal 2019 il cardinale Camerlengo è Kevin Joseph Farrell.
Segue la fase in cui il Camerlengo appone i sigilli alle stanze papali del Palazzo Apostolico e comunica il decesso al Cardinale Vicario, che darà la notizia al mondo. Da questo momento un’anta del portone in bronzo di accesso al Palazzo Apostolico viene chiusa, e le campane suonano a martello in segno di lutto. Il rituale oggi prevede 9 giorni di lutto, durante i quali i cardinali celebrano i cosiddetti “Novendiali” di suffragio. Durante questo periodo che segue l’annuncio della morte del papa, la salma del pontefice viene imbalsamata e vestita con i paramenti sacri (la mitria bianca, la capsula rossa, il pallio di lana bianca con croci nere) ed infine esposta per l’adorazione da parte dei fedeli.
Un tempo il corpo del papa veniva conservato in tre bare di cipresso, piombo e noce o rovere, con il viso coperto da un drappo di seta; in seguito la bara veniva sigillata e tumulata nelle grotte vaticane nella Basilica di San Pietro. Prima della sua morte, Papa Francesco ha voluto apportare alcuni cambiamenti a questo rituale, come ad esempio la constatazione della morte che non avviene più nella camera del defunto ma nella cappella. Il corpo del pontefice non viene più adagiato su un catafalco, ma deposto in una semplice bara aperta e non nelle classiche tre bare in cipresso, piombo e rovere o noce. Anche per quanto riguarda la sepoltura, Papa Francesco ha disposto alcuni cambi, a partire dal fatto che il suo corpo non è stato tumulato nelle grotte vaticane ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Non si tratta di un caso unico; infatti molti pontefici non sono sepolti nella Basilica di San Pietro ma in altre basiliche romane, catacombe o addirittura fuori dall’Italia. Alcuni pontefici hanno lasciato precise disposizioni sul luogo di tumulazione del proprio corpo, come fece Papa Gregorio XII (1406-1415) che è sepolto a Recanati, Papa Benedetto XII (1334-1342) e Papa Giovanni XXII (1316-1334) che sono sepolti ad Avignone, mentre Papa Gregorio X (1271-1276) è stato seppellito ad Arezzo.
Il funerale papale è chiamato Missa Poenitentialis, e viene celebrato nella Basilica di San Pietro alla presenza di delegazioni di Stato provenienti da tutto il mondo. Una volta questa particolare messa si svolgeva sotto l’altare pontificio del Bernini, ma in tempi moderni e soprattutto con le ultime esequie di Papa Francesco, collegate al grande afflusso di persone, si è optato di utilizzare la piazza all’aperto per la cerimonia funeraria.
Dopo il funerale del papa si procede alla seconda fase, quella che porterà al Conclave che si è concluso proprio oggi, e quindi all’elezione del nuovo pontefice. Ma questa è un’altra storia di cui vi parleremo presto. Continuate a seguire il nostro blog, e contattatemi per pianificare un tour o visita guidata a Roma e provincia.