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Storie di Roma

Il blog di Fabio Salemme su RomaGuideTour.it

Castra Pretoria, la Caserma dei Pretoriani nel Cuore di Roma

luoghi di roma, storia di roma

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Oggi vi parleremo dell’esercito dell’Antica Roma e delle varie gerarchie dell’esercito romano, ma soprattutto dei luoghi come le caserme e gli accampamenti per i legionari, i Castrum o Castra. I Castrum erano accampamenti militari di forma rettangolare e intorno ai quali veniva spesso scavato un fossato di protezione, ed erano adibiti a residenza, in forma stabile o provvisoria, di diverse unità dell’esercito romano come per esempio una legione.

I lettori più assidui del nostro blog forse ricorderanno che abbiamo già trattato di questi accampamenti dell’esercito romano in un articolo dedicato ai tour teatralizzati ad Albano Laziale; se vuoi saperne di più leggi il nostro articolo, oggi invece restiamo nella città eterna e parleremo nello specifico dei Castra Pretoria.

Sappiamo che il campo dei Castra Pretoria (oggi Castro Pretorio, in prossimità della Stazione Termini) misurava 440 x 380 metri e presentava verso ovest un’area per le esercitazioni, detta campus. Le mura del Castra erano alte circa 5 metri, furono poi danneggiate durante la guerra civile del 69 d.C. per essere ricostruite da Vespasiano, ed infine rialzate di 2,50 – 3 metri da Aureliano nella seconda metà del III secolo d.c., quando l’accampamento dei pretoriani fu definitivamente inglobato nel percorso delle nuova mura della città.

I Castra Pretoria erano gli “headquarters“, la base del principale corpo della guardia imperiale, i Pretoriani. Questo corpo di guardia fu costituito dall’imperatore Augusto tra il 29 e il 20 a.C., ed ebbe una grande influenza nella storia dell’impero, fino allo scioglimento dei Pretoriani sotto Costantino.

La realizzazione della caserma di Castra Pretoria si può collocare intorno agli anni 20 e il 23 d.C., durante il regno di Tiberio per consiglio del potente comandante (praefectus praetorio) Seiano, probabilmente con lo scopo di radunarvi le nove coorti esistenti. In questo periodo verrà innalzato un recinto in opera laterizia, muro che poi verrà ulteriormente rinforzato durante il regno Massenzio, agli inizi del IV secolo, con l’aggiunta di piccole torri. Ulteriori interventi di restauro si ebbero sotto il regno di Onorio ed infine nel VI secolo ad opera dei Bizantini, in particolare del lato meridionale di Castra Pretoria con materiali di recupero, forse blocchi in tufo provenienti dalle Mura Serviane.

I Castra Pretoria dovevano avere un perimetro quadrangolare, con angoli arrotondati e il lato meridionale obliquo; ad oggi è ancora possibile individuare tre lati e tracce del quarto lato occidentale, che apriva verso la città. Il recinto che circondava la caserma era realizzato interamente in opera laterizia e presentava addossate sul lato interno una serie continua di celle in opera reticolata coperte con volta a botte, sopra le quali correva il cammino di ronda. Al centro dei lati si aprivano quattro porte: la praetoria, la decumana, la principalis sinistra e la principalis dextera. Ancora oggi è possibile riconoscere resti di queste porte sui lati settentrionale e orientale.

All’interno della Castra Pretoria gli ambienti seguivano le mura per tutta la lunghezza, mentre la parte centrale della struttura era occupata da due lunghe file di edifici, originariamente su due piani, destinati ad alloggi dei soldati, divisi per grado.

L’alloggio più importante della Castra Pretoria era sicuramente quello del comandante (praetorium), che sorgeva nella zona più adatta a controllare l’intero campo e a trasmettere gli ordini. L’alloggio del comandante di Castra Pretoria era fiancheggiato da un’area a forma di quadrato, probabilmente un luogo adatto al rifornimento di acqua e di foraggio.

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La gerarchia militare romana era perfettamente organizzata. Per ciascuna legione vi erano 6 tribuni, e ciascun console comandava due legioni; alle dipendenze di ogni console c’erano quindi dodici tribuni. Gli accampamenti dei dodici tribuni erano collocati su un’unica linea retta parallela al lato del quadrato del praetorium; questo permetteva che vi fosse spazio sufficiente per i cavalli, per le bestie da soma e i bagagli dei tribuni.

Seguendo la scala gerarchica troviamo poi cavalieri (equites) e legionari, generalmente divisi in manipoli di fanteria e in turmae di cavalleria, associati rispettivamente ad un centurione per i legionari e a un decurione per i cavalieri. Le linee di cavalleria e di legionari venivano gestite in base all’esperienza, con i veterani verso il fondo (come in battaglia), mentre la prima linea formata da Hastati, la seconda dai Principes e la terza dai Triarii.

All’interno dei Castra vi era praticamente di tutto, anche strade interne come in una piccola città; queste caserme inoltre potevano essere dotate di campo per le esercitazioni posto al di fuori del muro di cinta, in un’ampia area sterrata tra la caserma e la città, oppure come nel caso della Castra di Albano Laziale, di anfiteatri e terme.

L’intento di caserme come quella di Castra Pretoria era quello di tenere unite e disciplinate le coorti pretoriane: 1000 uomini per ogni coorte, con uno squadrone di cavalleria ciascuno; il servizio durava 16 anni. Spesso per tenere unite e disciplinate le coorti non era facile, anche perché i pretoriani erano soliti regolare i conti a colpi di gladio (e in cambio di denaro) per casi come le successioni imperiali, come nel caso di Nerone, Galba, Otone, Vitellio, Pertinace, Didio Giuliano. Basti pensare che dei ventisette imperatori legalmente riconosciuti dal Senato nei sessant’anni che vanno dalla morte di Marco Aurelio all’acclamazione di Diocleziano, ben ventidue imperatori vengono uccisi dai pretoriani.

Della vita moderna di queste strutture militari si può segnalare sicuramente il XVII secolo quando si installò all’interno di Castra Pretoria una villa del “Noviziato dei Gesuiti“, e nel 1862 quando venne utilizzata nuovamente come sede di una caserma, la Caserma “Castro Pretorio”. Ancora oggi è la sede del Raggruppamento Logistico Centrale dell’Esercito Italiano e questo la rende la caserma più antica al mondo ancora presidiata da militari, mentre in una parte del sito militare ceduto al Comune di Roma (ex piazza d’armi) si trova la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Tra il XIX e XX secolo verranno compiuti diversi scavi archeologici nell’area di Castra Pretoria, che porteranno alla luce un enorme deposito di anfore romane utilizzate per riempire il fossato delle vicine Mura Serviane, ma anche per diversi resti delle strutture interne dei Castra che oggi si possono identificare solo parte, come parte del recinto: sul lato nord in Viale Bianchi, lato est su Viale del Policlinico, e lato sud su Viale dell’Università.

Volete seguirmi in un’esplorazione a piedi dell’area di Castra Pretoria e dell’area intorno alla Stazione Termini, o una escursione nell’area archeologica di Roma Antica? C’è tanto da vedere a Roma! Chiamatemi per info e prenotazioni del vostro tour personalizzato a Roma e provincia!

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