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Il blog di Fabio Salemme su RomaGuideTour.it

I Tesori Nascosti del Museo di San Giovanni de’ Fiorentini

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Il Museo di San Giovanni de’ Fiorentini, sede della importante comunità fiorentina vissuta a Roma, è un piccolo grande tesoro nel cuore della Roma dei Papi, uno scrigno nascosto, un patrimonio di arte sacra riportato alla luce che finalmente torna a mostrarsi agli occhi del pubblico.

Il Museo di San Giovanni d’ Fiorentini nasce grazie ai fondi del Giubileo dell’anno 2000 per opera di don Luigi Veturi, parroco della Chiesa dal 1997 e di studiosi come Claudio Strinati e Lydia Saraca Colonnelli, ma soprattutto dall’esigenza di recupero, tutela e conservazione di un patrimonio artistico costituito da opere di arte sacra sparse, quasi dimenticate negli armadi o depositate nei sotterranei e magazzini della chiesa, che includono opere d’arte italiana del Cinquecento e Seicento, con lavori di Michelangelo, Gian Lorenzo Bernini e Raffaellino.

Le sette sale del museo di arte sacra sono situate nel sottotetto della navata destra della Basilica di San Giovanni de’ Fiorentini, il cui restauro ha portato alla luce uno spazio di rara bellezza, idoneo ad accogliere la ricchezza di queste opere d’arte senza sottrarlo al suo originale contesto. L’opera più rappresentativa è la statua in marmo del San Giovannino, tradizionalmente attribuita a Donatello, ma assegnata da Roberto Longhi al giovane Michelangelo. Secondo i documenti d’archivio era collocata nel distrutto oratorio di Sant’Orsola della Pietà da dove venne trasferita nella chiesa di San Giovanni de’ Fiorentini e sistemata nella nicchia sovrastante l’ingresso verso la sacrestia.

Proviene nondimeno dall’oratorio della compagnia un affresco raffigurante una Madonna con Bambino, di cui abbiamo notizia dal 1893 quando fu collocato nel vestibolo della sagrestia piccola di San Giovanni de’ Fiorentini, a causa dell’abbattimento dell’oratorio stesso. L’affresco è uno dei pochi frammenti rimasti della decorazione di questo edificio. Un’altra opera è il bassorilievo ovale con Madonna, Bambino e Sant’Anna, la cui squisita fattura riporta a Pierino da Vinci, valente allievo di Michelangelo, dal quale riprende il tipico schiacciato dello stile giovanile.

Nel Museo sono inoltre esposti due pregevoli busti in marmo di Gian Lorenzo Bernini che tramandano le fattezze di Antonio Coppola ed Antonio Cepparelli, patrizi fiorentini del diciassettesimo secolo, benefattori dell’Arciconfraternita e dell’Ospedale dei Fiorentini; furono scolpiti l’uno presso la bottega del padre Pietro quando il Bernini aveva soltanto 12 anni, l’altro commissionatogli personalmente dall’Arciconfraternita quando ne aveva invece 24. E’ possibile inoltre ammirare il quadro della Predicazione del Battista opera di quel Giovanni Maria Bottalla il cui talento gli valse il soprannome di Raffaellino.

Ritrovato tra le suppellettili ecclesiastiche e conservato ora nella stessa sala è un Crocefisso bronzeo molto vicino allo stile di Antonio Raggi, attivo negli anni Sessanta del Seicento nella chiesa, dove esegue, per l’altare maggiore, il gruppo scultoreo del Battesimo di Cristo. Collocata nel museo anche un’antica campana, datata 1253 e firmata Magister Petrus, ultimo esemplare rimasto tra le numerose campane di San Giovanni de’ Fiorentini, alcune delle quali provenienti dall’Inghilterra a seguito delle spoliazioni di chiese e monasteri cattolici. Si custodisce inoltre una ricca collezione di reliquiari rinvenuti negli antichi armadi della cappella del Battistero, nel vestibolo della sagrestia e nei locali della parrocchia tra i quali possiamo rilevare l’importante reliquia del Piede della Maddalena venerata già nel Quattrocento e a cui è legata la leggenda che vede protagonista nel 1591 il Duca di Mantova.

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